venerdì 21 ottobre 2011

Zalone, Benigni e Clint Eastwood.



Tempo fa mi sono imbattuto in uno scioccante servizio del telegiornale riguardante Checco Zalone e la sua scalata al successo.

Tanti bla bla bla e tutto bene, almeno fino al momento della rivelazione che il suo ultimo film "Che bella giornata" aveva superato nella classifica dei film più visti di sempre "La vita è bella" di Roberto Benigni.
Si è piazzato pensate tra Avatar e Titanic, gli unici due film che precedevano in classifica il capolavoro del 1999 che incassò più di 31 milioni di euro; Zalone ha racimolato consensi per oltre 43 milioni e solo Avatar lo batte con i suoi 65.666.319 € (Fonte: box office italia)




 >?!




Rabbia,
è stata la prima reazione.

Amarezza per una commediola dal discutibile valore artistico che ha superato uno dei film di maggior pregio nella storia della cinematografia italiana, nonchè forse l'ultimo vero "grande film italiano" degno di questo nome; di sicuro l'ultimo ad essere stato premiato con l'oscar come miglior film straniero nel 1999.


« Le pellicole italiane che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali, non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli anni sessanta e settanta e alcuni film degli anni ottanta, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia. »


Questo breve estratto di un intervista a Quentin Tarantino del 2007 riassume piuttosto bene il sentimento verso il moderno cinema italiano che provo, e che credo sia largamente condiviso dalla maggior parte degli amanti del buon cinema, nostrano e non. 
"Vacanze per minorati mentali"... E pensare che l'Italia ha sempre avuto nella storia del cinema un posto in primo piano. Giusto per discutere su dati reali e confrontabili, date un occhiata alla pagina wiki degli oscar al miglior film straniero; scorrete la pagina e arrivate alla tabella finale, che mostra i paesi che hanno ricevuto più oscar e nomination da quando il riconoscimento è stato istituito.
Chi c'è in cima?


Noi.
Italia, 1° posto, con 12 oscar e 27 nomination, seguiti dai cugini francesi (mia espressione di stizza) a quota 8 oscar e 34 nomination. Il dato che però emerge ad un analisi più attenta, e che rappresenta il succo della questione, è che dal 1975 ad oggi (ben 36 anni) abbiamo collezionato solamente 3 oscar e 8 nomination.
Dal '57 al '75 abbiamo praticamente dominato la manifestazione con il nostro cinema d'autore, stampando perle indimenticabili di autori come Antonioni, Fellini, Rossellini,Visconti, e Vittorio De Sica. E già prima degli oscar, il movimento del Neorealismo aveva ispirato intere generazioni di registi.


Il bagno nella fontana di Trevi de "la dolce vita" -Fellini 1960


Certo gli oscar non sono il riferimento assoluto per la qualità di un film, anzi hanno più volte tralasciato artisti di notevole portata, ma serve bene la causa del nostro discorso.

Tornando al presente, il nuovo millennio della cinematografia italiana, si legge nella pagina dedicata di wikipedia, vede tra gli esponenti di spicco il trio Aldo Giovanni e Giacomo, tutti i vari cinepanettoni, e le commediuole romantiche tratte dai romanzi di Moccia...

 E ti credo che Tarantino ci sputerebbe in un occhio!


Avete sentito parlare poi dell'ultimo film di Ezio Greggio "box office 3D"? Bhè per chi non avesse avuto la fortuna di saggiarne l'inestimabile perizia tecnico-artistica in prima persona dico: buon per voi.

Uno straziante aborto di 90 minuti ampiamente stroncato sia dalla critica che dal pubblico, e che pensate è stato la proiezione che ha aperto il festival del cinema di Venezia 2011 (più precisamente è stato la pre-apertura).
Ma perchè? Avevamo proprio bisogno di questa ulteriore mortificazione?




Amarezza, grande amarezza è ciò che provo quando sento e vedo queste notizie, quando mi immagino coloro che erano tra il pubblico a Venezia, e che tra sbigottimento e orrore puro si contorcevano cercando di nascondere la faccia tra le mani; vergogna, quando immagino un nostro connazionale mentre cerca di illustrare il cinema italiano moderno ad un qualunque straniero cercando di non farci sembrare un popolo di cerebrolesi....

Si qualche film degli ultimi anni che si salva c'è, e anche niente male, ma io chiedo qualcosa in più.
Dove sono i capolavori? Quelli che ti tengono incollato allo schermo dall'inizio alla fine, quelli che non vorresti finissero mai, quelli che ti fanno venire la pelle d'oca, quelli in grado di farti piangere e ridere al tempo stesso, quelli con una fotografia che ti trasporta in un mondo parallelo, con inquadrature da contemplare più che da vedere, quelli in cui la colonna sonora la senti arrivare fin dentro le ossa, quelli che anche rivisti 20 volte, ogni volta è la prima.

Ognuno ha i suoi gusti, e ognuno hai suoi film preferiti, ma alcuni lavori credo dovrebbero meritare un posto speciale, un regista che mi ha da subito affascinato e che sento di raccomandare a tutti è Sergio Leone.
Un connubio ideale tra immagine e suono, magia audio-visiva in perfetta armonia e sincronia, e sottolineo audio, infatti non si può dire Leone senza dire Morricone, Ennio, il maestro. Uno dei matrimoni più riusciti e prolifici del cinema, autentiche pietre miliari i lavori che sono riusciti a partorire.




Partendo dalla trilogia del dollaro, che lanciò l'allora sconosciuto Clint Eastwood come star ed icona di livello internazionale, arrivando alla trilogia del tempo, che chiude la sua filmografia con l'ultimo grande capolavoro: "C'era una volta in america", un colossale lungometraggio di 3 ore e 45 minuti di puro cinema nella sua essenza più vera.
Prendetevi del tempo tutto per voi, preparatevi qualcosa da sgranocchiare, e buttatevi in questa mastodontica avventura, capolavoro del cinema di sempre. Una volta nella vita si può fare.

3 ore e 45 minuti sono comunque molti, ed infatti il film che preferisco di Sergio Leone per la sua "riguardabilità", è "Per qualche dollaro in più", 1965, il secondo della trilogia del dollaro, meno curato dei successivi, meno profondo nei i temi, ma di un efficacia narrativa secondo me di raro spessore e bellezza. Il duello finale poi, leggenda...




E chi di voi almeno una volta nella vita non ha mai sentito le note iniziali di "Il buono, il brutto, il cattivo"?
A quelli a cui magari ho stuzzicato più la curiosità consiglio uno speciale di Sky cinema presentato da Carlo Verdone (e chiamato appunto "Verdone racconta Leone"), che ci guida nella storia e nella filmografia del maestro, arricchendo il tutto con storie ed aneddoti più unici che rari.

Insomma io vorrei che fosse questo a venire insegnato a scuola, il valore del nostro paese, ciò che di buono abbiamo regalato al mondo, ciò che è diventato motivo di ispirazione, ciò che ha suscitato verso di noi sentimenti di profondo rispetto. Andate su youtube, cercate una qualunque clip di Leone o Morricone, e leggerete commenti entusiasti da tutte le parti del mondo, complimenti, parole di apprezzamento, stima.
Ovviamente il discorso vale  per molti altri lavori di artisti come magari Fellini e Rota, altro sodalizio audio-visivo entrato nella storia, o i già citati Antonioni e Vittorio De Sica, andate, cliccate sui link, cercatene altri, documentatevi...perchè non creiamo più capolavori del genere? Dove sono i nostri prossimi grandi talenti? Come poter fare innamorare il mondo nuovamente di noi? Come poter essere di nuovo fonte di ispirazione per il mondo intero?

Abbiamo bisogno di una rivoluzione, ed il più presto possibile, mandare a casa quei quattro ladri al governo che non fanno altro che pensare ai loro affari e far crescere la loro pancia mentre il paese va fondo, nella più profonda ignoranza.
Informatevi, condividete, sensibilizzate, se sono là, è anche grazie a noi, girate, discutete, scendete in piazza! Non si tratta di comunismo o ideologie, si tratta del nostro futuro.
Io, la rivoluzione, me la immagino con questo sottofondo:




Buon cinema a tutti! ;)

domenica 16 ottobre 2011

sabato 8 ottobre 2011

Iphone 5: Il potere dei rumors




Avevo iniziato a scrivere un post sull'IPhone qualche giorno fa,
ho voluto però aspettare l'uscita del nuovo modello per poter postare considerazioni più attuali, scelta azzeccata. L'iphone 5 è stata una cantonata, ci sono cascati tutti, giornalisti, addetti al settore, economisti, fan, mesi e mesi a parlare e fantasticare su un cellulare di fatto inesistente, un aspettativa enorme, generata semplicemente da un mare di speculazioni, dalle quali deriva la mia prima considerazione, e il titolo del post: il potere dei rumors.
Stavo già per decantare le grandi strategie di marketing, la storia e il successo di un azienda intimamente innovativa e leader nel settore, che in questi anni letteralmente ha rivoluzionato il nostro stile di vita, e che con questo iPhone5 avrebbe a mio dire messo una lapide su tutti i suoi concorrenti...
La realtà? Bhè decisamente diversa, e tuttavia ancora difficile da interpretare secondo me.

Si sono rivelate vere molte delle supposizioni che avevo fatto ad inizio 2011 discutendo sul successore del  iPhone 4, quando sentenziavo l'uscita di un aggiornamento a fine luglio. Il 4 ha dato veramente una grande spallata al mercato degli smartphone, ha fatto fare alla tecnologia un salto in avanti eccezionale, e collezionato un numero di vendite di livello assoluto. Sarebbe stato abbastanza insensato introdurre un nuova rivoluzione a quel punto: perchè accelerare se si è già primi con mezzo giro di vantaggio? Meglio lasciare un pò il gas e amministrare il vantaggio, come succede in MotoGP o in formula uno. La Apple aveva la supremazia del settore, perchè spingere ancora sull'acceleratore? Sembrava molto più plausibile un iphone "4s" che un nuovo 5.

Ma l'imponente mole di speculazioni, e sopratutto il ritardo nella presentazione, hanno portato anche me a credere alla favoletta. Non so quanti voi di voi hanno seguito la vicenda, anche non da vicino, ma la mole di news, blog e informazioni che giravano online sul fantomatico iPhone 5 è stata davvero allucinante. Pensate che sono nati addirittura siti web con indirizzi come www.iphone-5.it o www.iphone5apple.it. Mai prima d'ora sono successe cose simili, come non cascarci? 
Tutto il mondo ha cominciato a credere che l'idea fosse realtà. Migliaia di immagini, concept, possibili features, le cover fasulle e gli improbabili video sulle caratteristiche che si moltiplicavano giorno dopo giorno. Una ricerca ha dichiarato che ben il 41% degli americani avrebbe comprato il nuovo device nei 6 mesi successivi la sua uscita, e parlando di un telefono inesistente, mi sembra in tutta onesta un risultato sconcertante. Io addirittura, lasciandomi trasportare dall'entusiasmo ho deciso di vendere il mio 4 una settimana prima del lancio, aspettandomi un 5 stratosferico, e rimanedo un poco lo ammetto, con l'amaro in bocca. Con occhio molto critico e se vogliamo maligno, io ci vedo anche lo zampino della concorrenza,  che alzando l'asticella delle aspettative del pubblico ha aumentato le possibilità che il 4s deludesse più di quanto effettivamente ci si aspettasse.



Quel che è un dato di fatto è che l'iPhone per la prima volta forse nella sua storia, al momento del lancio ha deluso le aspettative del pubblico, e considerando la mole di vendite che da soli iPad e iPhone fanno (più del 62% del fatturato di Apple), si capisce che non è una questione da pochi spiccioli.

Quindi che ne sarà ora del futuro della Apple? Il nuovo iPhone sarà un successo o un flop? Che impatto avrà la morte di Steve Jobs su tutto ciò?

Difficile rispondere ora, ma azzardo qualche previsione:
L'iPhone 4s rimane un gran terminale, a me la presentazione delle innovazioni ha colpito, specialmente la nuova fotocamera, finalmente un azienda che non sponsorizza solo i megapixel, ma anche le lenti, le lenti!
Da grande appassionato di fotografia lo ripeto da anni, non è la quantità di pixel a determinare la qualità della foto, ma appunto la qualità degli stessi.
Le macchine fotografiche, come i nostri occhi, reagiscono alla luce, avere più luce, e di miglior qualità vuol dire migliorare la qualità della foto, e questo è quello che fanno le lenti dell'obiettivo. Provate a mettere una mano davanti agli occhi, e guardare attraverso le fessure tra le vostre dita. Ora togliete la mano.
Bella differenza eh? Ora dovreste aver afferrato il concetto, e questo è quello che hanno fatto col nuovo iPhone gli ingegneri della Apple, ed ad onor di cronaca quello che fece la Nokia introducendo le lenti della Carl Zeiss sui suoi dispositivi ormai più di 5 anni fa.


In molti non capiranno la vera natura della novità, continueremo a sentire commenti del tipo: "ma in fondo è un cellulare, se devo fare foto uso la fotocamera" o "che me ne faccio di soli 3mp in più?". Secondo me la qualità invece sarà piuttosto superiore rispetto a quella già eccellente del 4. Se poi lo stabilizzatore d'immagine tramite giroscopio funziona realmente come mostrano i video sample, con i suoi 1080p a 30 frame al secondo il 4s potrebbe veramente dare una seria batosta al mercato delle videocamere HD compatte economiche, parecchio seria. (L'unica cosa che manca ancora a dire il vero e con questo chiudo la digressione fotografica, è lo zoom ottico sui cellulari, ancora una volta la Nokia fu pioniera nel campo con l'N93, che era provvisto di uno zoom 3x, una cosa mai vista prima di allora, il problema è che era messo di traverso, e occupava troppo spazio, l'N93 era un gran mattone, non ebbe il successo sperato, ma tanto di cappello alla Nokia per averci provato)


L'assistente vocale è la grande incognita, secondo me troppe variabili sono in gioco: volume, tono di voce, rumore di sottofondo, saranno più le volte che saremo costretti a ripetere ciò che diciamo che quelle che il dispositivo riuscirà effettivamente a capire, ma posso essere tranquillamente smentito su questo, dipende da quanto avanzato rispetto a quelli esistenti sarà questo sistema.
Icloud promette bene, ed insieme al nuovo iOS5 forniscono l'iPhone 4s di un pacchetto software che possiamo ritenere il migliore sul mercato, e che in fondo, è stato il vero motivo del successo di iPhone negli anni.
Sinceramente non credo che il 4s sarà un flop, le vendite non avranno l'impennata che fece registrare il 4, ma non credo sarà un flop, rimarrano più o meno costanti secondo il mio modesto parere.

E per quanto riguarda il futuro di Apple?
Steve ha lasciato una grossa voragine dietro di se, nessuna compagnia era mai stata così intimamente legata al suo creatore, ma col senno di poi Steve non avrebbe potuto lasciare la compagnia in condizioni migliori, con gli utili più alti della sua storia, e in un mercato in cui si può dire quasi detta le regole.
Io credo che alla Apple lavorino persone eccellenti, talenti di livello mondiale, e che comunque Steve si sia ben premunito  per l'eventualità di una sua prematura scomparsa. La teoria dei progetti per i prossimi 4 anni lasciati nel cassetto non mi pare una boiata totale, di sicuro qualche linea guida l'ha lasciata, quale solo il futuro ce lo potrà dire, tutto quello che posso dire io, è che due giorni fa il mondo ha perso una delle personalità più influenti del XXI secolo, l'uomo che ha contribuito in maniera determinante alla creazione del computer come lo concepiamo oggi, quello su cui sto scrivendo, quello su cui state probabilmente state leggendo.
La Apple non sarà più la stessa senza di lui, nel bene o nel male.

Questo post è dedicato a te Steve,
grazie,
di tutto.